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Il tessitore Maison Lelièvre supportato dal fondo C4 Industries

Les Echos, 10 settembre 2024, di Stéphane Frachet.

/ traduzione dal francese /

Il produttore di tessuti d’arredamento e seta di lusso si ricapitalizza grazie all’ingresso della società di investimento di Pascal Cagni, ex compagno di Steve Jobs e Tim Cook in Apple.

Dalla high-tech alla seta, Pascal Cagni non teme il grande salto. Il fondatore di C4 Industries, che definisce come una “piattaforma imprenditoriale, non solo un fondo di investimento”, acquisisce una partecipazione di maggioranza in Maison Lelièvre, un produttore di tessuti francese con una fabbrica a Panissières (Loira) e un laboratorio di seta a Lione (Rodano).

“Siamo qui per il lungo periodo, senza un orizzonte di uscita tra quattro o sette anni”, sottolinea questo ex compagno di Steve Jobs e Tim Cook alla guida di Apple. La famiglia Lelièvre manterrà una partecipazione di minoranza in questa azienda, che conta 140 dipendenti e 18 milioni di euro di fatturato. Emmanuel Lelièvre, rappresentante della quarta generazione, rimarrà CEO. L’importo investito non è stato comunicato.

Ristrutturazione della fabbrica e del magazzino

Questa manifattura, che è entrata a far parte quest’estate del prestigioso Comitato Colbert delle aziende di lusso, fornisce tessuti d’arredamento a 60.000 clienti, dal Palazzo di Versailles a clienti privati e hotel di alta gamma. Si affida a marchi come Lelièvre, fondata nel 1914, Tassinari e Chatel, istituita nel 1680, e Quenin, fondata nel 1865.

Tuttavia, come molte aziende del settore tessile, ha difficoltà a generare margini a causa della complessità dei certificati e del peso delle normative.

“La fabbrica ha bisogno di essere modernizzata e il sistema informatico è obsoleto”, osserva Pascal Cagni, che sta preparando un piano di investimento iniziale tra 5 e 10 milioni di euro. È previsto un secondo piano a medio termine, che riguarderà anche il magazzino logistico di Compiègne (Oise).

C4 ha l’intenzione di esportare meglio questa azienda del patrimonio vivente (EPV), in particolare nel primo mercato del lusso, gli Stati Uniti, che rappresentano solo il 10% delle vendite. “Grazie a leader mondiali come Hermès, LVMH [proprietario di ‘Les Echos’] e Chanel, la Francia gode di una forte notorietà e di una competenza unica in questo segmento”, afferma Pascal Cagni.

Articolo completo disponibile per gli abbonati: visita il sito web di Les Echos.

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